Oggi, le Aziende, grandi o piccole che siano, adottano strategie di posizionamento on line che non possono non essere contemplate nei piani marketing da attuare per la propria realtà.
I vantaggi dell’attività social media marketing spaziano dalla visibilità all’aumento del traffico sul proprio sito, dalla possibilità di creare engagement ad allacciare nuove relazioni professionali.
La cosa fondamentale, però, è riuscire a comprendere che ogni canale social ha un suo funzionamento e un suo obiettivo di comunicazione, per questo motivo vanno adottate strategie e metodologie mirate.
Se Facebook è maggiormente indicato per la condivisione di aspetti privati e viene utilizzato per restare in contatto con persone e amici lontani, Linkedin è il luogo virtuale preferito a livello mondiale da professionisti per generare nuove opportunità di business.
Linkedin, infatti, è una community professionale incentrata sull’area B2B dove tutti quelli che seguono un determinato professionisti o una determinata Company Page, lo fanno perché realmente interessati all’area business di riferimento.
In questo specifico caso, si può considerare “SPAM” l’invio diretti ai propri contatti di aggiornamenti relativi al proprio settore business?
Su questa specifica materia, l’Autorità ha emanato il documento “Linee guida in materia di attività promozionale e contrasto allo spam”.
Anche il Garante Privacy, nelle sue interessanti “Linee Guida in materia di attività promozionale e di contrasto allo spam” (4 luglio 2013), ha precisato che “per quanto riguarda i fan della pagina di un’impresa o i follower di un determinato marchio, personaggio, prodotto o servizio, l’invio di comunicazione promozionale riguardante un determinato marchio, prodotto o servizio, effettuato dall’impresa a cui fa riferimento la relativa pagina, può considerarsi lecita se dal contesto o dalle modalità di funzionamento del social network, anche sulla base delle informazioni fornite, può evincersi in modo inequivocabile che l’interessato abbia in tal modo voluto manifestare anche la volontà di fornire il proprio consenso alla ricezione di messaggi promozionali da parte di quella determinata impresa. Se invece l’interessato si cancella dal gruppo, oppure smette di “seguire” quel marchio o quel personaggio, o comunque si oppone ad eventuali ulteriori comunicazioni promozionali, il successivo invio di messaggi promozionali sarà illecito, con le relative conseguenze sanzionatorie”.
Del resto, nell’ambito della fattispecie analizzata, la funzione di Linkedin è inequivocabile: si tratta di un “business-oriented social networking service” e, pertanto, se un utente su LinkedIn è entrato nella rete professionale di qualcuno è per fare del business con lui o per ricevere e inviare notizie sulle reciproche attività professionali o commerciali. La funzione di tale social network è questa ed è indiscutibile.
Questo principio si scontra con la natura degli altri canali social, dove la mission è diversa e per questo motivo non viene contemplata la possibilità di abusare dei contatti personali per pubblicizzare il proprio marchio o la propria persona.